Un gelato a scopo benefico
Le coppette gelato, di una misura standard, sono state vendute a un
1 euro e 50; il ricavato è stato interamente devoluto per aiutare tanti
bambini leucemici. Ben 800 bambini e ragazzi, organizzati in classi,
sono arrivati dietro appuntamento da tutta la Provincia per assistere,
in un settore appositamente adibito allo scopo sotto la tensostruttura,
a minicorsi sul gelato.
Bano, altri gelatieri ed esperti hanno illustrato anche attraverso video come si prepara il gelato artigianale, con quali materie prime, che caratteristiche nutrizionali ha, in che cosa si differenzia dal gelato industriale.
La storia del gelato che qui nel Veneto risale all'800 li ha
incuriositi molto; gli oratori hanno avuto un arduo lavoro nel
rispondere a tutte le domande che venivano poste. «I gelatieri del
Triveneto sono stati fantastici» sostiene Bano, «hanno preparato tutto
questo gelato aiutandosi anche con la merce che ci è arrivata grazie
alle sponsorizzazioni, ma ciascuno ci ha messo tanto del suo.
Due di loro che possiedono camioncini refrigerati hanno girato per le varie gelaterie del Triveneto per raccogliere il gelato che era stato preparato. L'organizzazione ben pianificata ha permesso a ciascuno di avere le idee chiare da subito. La maggior parte delle aziende del mondo del gelato non ha creduto subito alla nostra iniziativa.
Durante la Fiera di Rimini le avevamo interpellate tutte ma con scarsissimo esito; in tante sono arrivate dopo aver sentito l'eco della possente manifestazione che stavamo mettendo in piedi. È stata una vera manna, noi gelatieri avevamo azzardato tanto».
La prima giornata si è aperta con l'ufficializzazione del Guinness mondiale dei primati, i rappresentanti, arrivati da Londra, hanno dato lundefinedincarico a una giuria di 26 persone, in rappresentanza di diverse classi sociali, di certificare, banco per banco, che i gusti di gelato fossero veri, cioè corrispondessero ciascuno al sapore dichiarato.
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